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Il Piede piatto

Scritto il 23 Marzo 2017. Pubblicato in News per il paziente

piede piatto

  • Anatomia

anatomia piede

Il piede e la caviglia sono strutturati in 26 ossa e ben 33 articolazioni, ognuna con la sua forma e la sua funzione. Oltre a queste, muscoli, tendini e legamenti contribuiscono alla stazione eretta e ad attività come il camminare, correre, saltare. Il piede può essere anatomicamente suddiviso in tre parti, una posteriore (retropiede) che va dalla caviglia alle ossa del calcagno e dell’astragalo; il mesopiede, costituito da una serie di piccole ossa (scafoide, cuboide e cuneiformi) che contribuiscono a formare le volte (o archi) del piede; l’avampiede che comprende i 5 metatarsi e le corrispondenti falangi che formano le dita.

I legamenti hanno la funzione di connettere tra loro le ossa contribuendo anche alla stabilità dele articolazioni. Oltre a questo la loro azione ha un ruolo determinante nel mantenere la corretta forma del piede.

Possiamo suddividere i muscoli del piede in intrinseci e estrinseci. Gli intrinseci sono quelli che originano e terminano la loro azione all’interno del piede, gli estrinseci invece originano nella gamba agendo però a livello del piede.

Lo sviluppo di un piede piatto può essere condizionato da diverse strutture anatomiche. Nel piede sono presenti due volte o archi longitudinali, una sulla parte interna del piede (volta mediale) e una esterna (volta laterale). In particolare la mediale è quella che viene compromessa più comunemente nel piede piatto ed è formata dalle ossa del calcagno, astragalo, scafoide, cuneiformi e dal primo al terzo metatarso.

Il tendine del muscolo tibiale posteriore è il maggior contributore dinamico al mantenimento ed alla stabilizzazione della volta mediale del piede. Il tibiale posteriore è un muscolo estrinseco del piede che percorre la gamba nella sua zona più profonda per poi passare dietro al malleolo tibiale interno e terminare connettendo il suo tendine all’osso scafoide.

Tra le altre strutture che contribuiscono a formare l’arco o volta mediale troviamo la fascia plantare che connette il calcagno ai metatarsi nella zona profonda della pianta del piede e contraendosi durante la deambulazione eleva l’arco mediale del piede.

Nel piede piatto le articolazioni che più frequentemente subiscono alterazioni sono la sottoastragalica (tra astragalo e calcagno) e l’astragalo-scafoidea.

Altra alterazione che può associarsi e contribuire alla deformità del piede piatto è lo spostamento laterale, o abduzione, delle ossa dell’avampiede.

 

  • Definizione

 

piede piatto 2

 

Il piede piatto indica una determinata conformazione del piede caratterizzata dall’abbassamento o dal completo appiattimento della volta plantare mediale e dalla pronazione associata a valgismo del retropiede.

Il piede piatto può essere sia normale che patologico. Dai primi mesi di vita fino ai 6-7 anni di età, tale conformazione è da considerarsi del tutto fisiologica, rientrando nel processo di crescita e formazione del piede. Nel bambino infatti è presente un’ipermobilità delle articolazioni e un cuscinetto di tessuto adiposo più rappresentato sotto la pianta del piede. Generalmente in questa fascia d’età il piattismo è bilaterale e del tutto asintomatico. In una fase successiva, tra gli 8 e i 12 anni, con la deambulazione e lo sviluppo delle strutture muscolari e legamentose, il piede assume progressivamente una forma normale. Nel caso in cui ciò non avvenga e la deformità persista, si parla di “piede piatto flessibile”, deformità molto comune in età giovanile.

CONTINUA A LEGGERE SUL PIEDE PIATTO PEDIATRICO QUI

Tale condizione è da distinguere dal “piede piatto acquisito dell’adulto”, che si sviluppa al termine della crescita scheletrica e implica delle variazioni strutturali in un piede che precedentemente presentava una forma normale.

 CONTINUA A LEGGERE SUL PIEDE PIATTO DELL'ADULTO QUI

Contatta un Medico della nostra equipe per saperne di più sul Piede Piatto cliccando qui

 

Notice: questo è il sito web di un reparto ospedaliero appartenente al SSN italiano come tale no profit, contenente articoli informativi il cui unico scopo è favorire la conoscenza scientifica nel pubblico interesse. Questo articolo è liberamente ispirato e modificato in base alla nostra esperienza al web site of the American Academy of Orthopaedic Surgeons e in alcun modo deve essere utilizzato per curare o curarsi o per sostituirsi al parere dei Medici. Le immagini pubblicate sono a bassa risoluzione e/o degradate nel rispetto della legge italiana che regola i diritti d'autore (633/1941 comma 1 art.70: "è consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro") e della direttiva europea IPRED2. Tutti i casi mostrati nell'articolo sono resi anonimi e sono casi trattati da OTB.

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