TRAUMATOLOGIA: MIPO E ARTROSCOPIA
Presentiamo il caso di un Pz di 45 anni che , a seguito di un incidente in moto, si presentava al nostro Pronto Soccorso.
Trauma ad alta energia della gamba con tumefazione e sofferenza dei tessuti molli, radiograficamente riportava una frattura del 1/3 distale della gamba (43C2.3 sec. class. AO)
Abbiamo richiesto la TAC per lo studio della frattura con estensione articolare, esame che richiediamo per valutare il grado di scomposizione articolare e per migliorare la pianificazione dell'intervento.
In urgenza abbiamo posizionato un fissatore esterno per trazionare l'arto, questo stabilizza la frattura, migliora il quadro dei tessuti molli, migliora il dolore e il confort del paziente nella gestione al letto e gli permette di essere più autonomo nella sua quotidianità.
Dopo circa 7 gg , quando lo stato dei tessuti molli è diventato stabile e meno sofferente, abbiamo eseguito l'intervento di riduzione e sintesi definitivo.
Essendo una frattura pluriframmentata la nostra scelta è stata di una sintesi elestica a 'ponte' con una placca dedicata ( 3.5 mm) a scivolamento secondo tecnica MIPO previa riduzione articolare artroscopico-assistita con vite libera mezzo filetto.
Il tempo artroscopico ci permette di ridurre in modo anatomico la frattura a livello articolare, azzerando quelle irregolarità che possono favorire la degenerazione artosica dell'articolazione se non corrette.
(L'ausilio dell'artroscopia nelle fratture articolari non sempre è indicato e consigliato)
Il risultato è soddisfacente, il Pz può iniziare le mobilizzazioni della caviglia attive e passive in scarico per 30 gg; dopo aver eseguito un controllo Rx a 30 gg inizieremo a concedere un carico parziale per altri 30 gg e al terzo mese , sempre dopo controllo Rx e in base alla formazione del callo osseo, concederemo un carico progressivo sull'arto operato fino a recupero completo.
Guarda il video riassunto del caso
(visione consigliata ad un pubblico adulto non impressionabile)