UNA COMPLESSA FRATTURA DI FEMORE
Le fratture del femore prossimale sono eventi molto comuni in particolare nella fascia di età over 75 e possono portare a conseguenze anche gravi. Obiettivo principale del trattamento è quello di consentire al paziente un carico precoce, anche nei primi giorni dopo l'intervento, per poter evitare le sequele conseguenti all'allettamento come l'embolia polmonare, la trombosi venosa degli arti inferiori o le lesioni da decubito, complicanze che possono in alcuni casi compromettere gravemente la salute del paziente. Il trattamento chirurgico, quasi sempre indicato proprio per consentire un carico precoce, differisce a seconda del tipo di frattura.
Nelle fratture scomposte della parte mediale del femore prossimale che compromettono la vascolarizzazione della testa del femore è necessaria quasi sempre la sostituzione protesica dell'anca, mentre nelle fratture laterali il trattamento prevede un'osteosintesi con chiodo endomidollare o placca dedicata. Tra queste ultime, le fratture sottotrocanteriche rappresentano spesso una sfida per la difficoltà nell'ottenere una riduzione ed una stabilità soddisfacente che possa permettere la mobilizzazione precoce ed il carico. Una riduzione non stabile, porta ad una posticipazione del carico e ad un rischio di mobilizzazione/ rottura dei mezzi di sintesi con la necessità di un reintervento.
(Revision of a nonunited subtrochanteric femoral fracture around a failed intramedullary nail with the use of RIA products, BMP-7 and hydroxyapatite: a case report.
Oggi vi presentiamo un caso complesso di frattura sottotrocanterica inversa in una paziente di 83 anni.
La frattura era pluriframmentata con 3 frammenti principali. Il trattamento chirurgico è stato realizzato attraverso un accesso laterale all'anca , riduzione anatomica e stabilizzazione del costrutto con placca 1/3 tubolare e sintesi definitiva con chiodo endomidollare lungo bloccato.
Il controllo radiografico è il seguente
Il decorso post operatorio è stato regolare la paziente è stata verticalizzata in 3° giornata con ausilio di girello deambulatore e carico a tolleranza. L'ausilio della placca nella riduzione ha consentito una sintesi più stabile ed anatomica.
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